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La chiusura delle edicole nel reatino ieri in commissione regionale. Il distributore sarà chiamato in audizione

Quindici Comuni della Provincia di Rieti rischiano di rimanere senza giornali. E’ l’allarme raccolto ieri nella seduta congiunta delle commissioni Vigilanza sul pluralismo dell’informazione e Attività produttive del Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Claudio Marotta ed Enrico Tiero.

Il distributore unico che rifornisce la zona, infatti, ha scritto ai 18 edicolanti di quei Comuni, informandoli che il servizio sarà interrotto a partire dal primo aprile di quest’anno.

“La diffusione della carta stampata – ha dichiarato Marotta – è un servizio di interesse pubblico e le edicole sono presidi importanti, soprattutto per i piccoli Comuni”

Sulla stessa linea anche Tiero, che ha parlato di “massima attenzione come Regione Lazio a questo problema”.

Secondo Daniele Sinibaldi, sindaco di Rieti e presidente Anci Lazio, si tratta di un problema che “potrebbe presto riguardare anche le altre province del Lazio, le edicole sono presidi territoriali importanti. Questi 15 Comuni sono nella zona colpita dal terremoto, si tratta di cittadini già in difficoltà che adesso potrebbero essere privati di un loro fondamentale diritto costituzionale”.

Per i sindacati degli edicolanti sono intervenuti Luca Simeoni (Sinagi Rieti), Daniela Pace (Uil Giornalai),  Fabrizio Potetti (Cgil Roma e Lazio), Gianfranco Silenzi (Fenagi Confesercenti), e Renato Russo (Snag Confcommercio). Tutti d’accordo nel chiedere l’intervento delle istituzioni per trovare una soluzione immediata: “Non è un tema che si limita a una ricaduta sull’occupazione, le edicole sono un servizio essenziale”.  

D’accordo anche Stefano Ferrante, segretario dell’associazione Stampa Romana, che ha ribadito che “le sono edicole un presidio di democrazia, hanno una funzione sociale in territori con una popolazione anziana e orografia difficile. Vanno valorizzate, aumentando l’offerta di servizi”.

Per Arcangelo Iannace (Fieg) “La questione di Rieti non solo ha impatto su pluralismo, ma è una sciagura per l’informazione. Per noi editori è un grosso danno: il 70 per cento fatturato di ogni testata, come minimo, arriva ancora dal cartaceo. Abbiamo bisogno di una rete di vendita capillare. Il governo ha annunciato un intervento entro fine di marzo con 17 milioni a sostegno delle edicole e della distribuzione dei giornali. La Regione faccia la sua parte, anche autorizzando la vendita di giornali negli esercizi di vicinato nelle zone dove non ci sono edicole”.

Allarmati gli amministratori locali della zona. Sono intervenuti Gaetano Micaloni, sindaco di Petrella Salto, Filippo Lucentini, sindaco di Fiamignano e Mariano Calisse, sindaco di Borgorose: chiedono di non essere lasciati soli nella lotta contro lo spopolamento di un’area in grande difficoltà: “La chiave per far restare i cittadini e attrarne di nuovi – hanno spiegato – è la presenza di servizi”.

Fra i consiglieri regionali sono intervenuti Massimiliano Valeriani e Emanuela Droghei (Pd), Michele NicolaiEleonora Berni e Daniele Sabatini (FdI) e Laura Cartaginese (Lega). Tutti d’accordo sull’idea di un percorso condiviso da maggioranza e opposizione, con il coinvolgimento della Giunta, per dare una risposta all’emergenza Rieti e sostenere il settore in tutto il territorio regionale.

Primo passo, hanno spiegato Marotta e Tiero chiudendo la seduta, sarà un’audizione con la società distributrice, per capire quali possono essere le soluzioni.

La nota della Cgil Lazio – Rieti – SLC e Sinagi

“Sì è tenuto, su nostra sollecitazione, l’incontro in Regione Lazio sull’annunciata chiusura delle edicole in alcuni comuni della provincia di Rieti, per effetto della volontà del distributore di non consegnare più i giornali, assieme al Presidente dell’Anci Lazio, i sindaci dei comuni coinvolti e diversi consiglieri regionali sia delle forze politiche di maggioranza, che di opposizione. Una decisione gravissima che riduce gli spazi di socialità, di democrazia e cultura nei piccoli comuni, già pesantemente colpiti dal terremoto, dallo spopolamento, dalla mancanza di servizi e infrastrutture, su cui la decisione del distributore rischia di essere un altro colpo mortale alle aree interne della nostra regione. Abbiamo chiesto di convocare la società distributrice per tentare una rapida soluzione con l’obiettivo di scongiurare l’interruzione di un servizio, a tutti gli effetti pubblico, e che riguarda il diritto all’informazione delle persone. Il rischio è che questa decisione sia l’inizio di un lungo piano di dismissione della distribuzione dei giornali nelle aree interne e periferiche del nostro territorio. Per questo è agire con urgenza.

Come Cgil di Roma e Lazio, Cgil di Rieti Roma Est Valle dell’Aniene, Slc Cgil di Roma e Lazio e Sinagi, riteniamo importante la convocazione di oggi da parte del Presidente della Commissione Pluralismo dell’Informazione Mazzotta, che ha raccolto la nostra sollecitazione e coinvolto il Presidente Tiero della Commissione Attività Produttive per trovare una soluzione. Al prossimo incontro, in cui si è deciso di convocare anche la società distributrice, accogliendo la nostra richiesta, avanzeremo le nostre proposte affinché si trovi una soluzione condivisa per migliorare la qualità di vita nei piccoli comuni, garantire la permanenza di tutti i servizi, la diffusione delle informazioni e della cultura in tutti i luoghi”.