Il vescovo Vito conferma Fausta Tasselli alla guida dell’Azione Cattolica

La lettera di nomina, a firma di monsignor Vito Piccinonna, porta la data del 29 febbraio. In base allo Statuto, spetta al vescovo nominare, in una terna di nomi indicata dal consiglio diocesano, il presidente diocesano dell’Azione Cattolica. La proposta, formulata dal nuovo consiglio eletto nell’assemblea dell’11 febbraio scorso, comprendeva anche il nome della presidente uscente, Fausta Tasselli. E il vescovo ha voluto riconfermarla per un secondo mandato.

Tasselli si trova così ad affrontare un nuovo triennio – dopo il precedente che, per la pandemia, si è in realtà prolungato in un quadriennio – alla guida della principale associazione laicale della Chiesa, quella direttamente promossa dalla Gerarchia e legata a doppio filo all’episcopato. «Formulo i migliori auguri di buon lavoro nella fraterna intesa con l’intera associazione e in stretta collaborazione con la realtà diocesana», le parole di Piccinonna nella lettera di nomina.

Fausta, che in Ac cammina sin da bambina, non nasconde certo la fatica nell’affrontare un nuovo mandato, ma si dice felice «del fatto di poter continuare un iter iniziato in maniera particolare»: l’assemblea del 2020 si era infatti svolta appena una settimana prima della piena esplosione del Covid e il suo mandato iniziò a giugno appena terminato il lockdown. Si è trovata così, a guidare l’associazione diocesana in un quadriennio difficile, nel quale, rispetto a quanto ci si era prospettati, inevitabilmente «molte cose sono rimaste in sospeso». Ma affronta il nuovo mandato facendosi ispirare dal titolo del documento assembleare dell’Ac, “Testimoni di tutte le cose da Lui compiute”, e tenendo ben presente l’icona biblica proposta per il triennio, il brano degli Atti degli Apostoli con quel discorso di Pietro che si dice convinto che “Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto.

Divisa tra gli impegni in parrocchia, lavoro e famiglia, è pronta ad affrontare un altro triennio da presidente consapevole ben consapevole delle difficoltà che il periodo storico che si sta vivendo, e nello specifico la realtà reatina, in cui l’Azione Cattolica vive tutte le fragilità sociali ed ecclesiali di un territorio alquanto sofferente: «ma con coraggio cercheremo di far sentire tutti a casa», puntando in particolare a valorizzare, data la realtà piccola, l’impegno per una forte coesione tra il livello diocesano e le realtà parrocchiali più prossime alla vita ordinaria della fede». Questo senza trascurare «la bellezza dell’autonomia locale», mirando a una crescita armonica che cerchi di valorizzare «quanto di bello e di unico c’è in ciascuno».