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Il Vescovo di Rieti Vito incontra i Sindaci del reatino: “Insieme per costruire comunità vive e partecipi”

Un incontro intenso e partecipato quello che si è svolto il 10 dicembre nella chiesa di Santa Scolastica, dove il vescovo Vito ha riunito i sindaci dei comuni del territorio diocesano. Un evento che, nelle parole dello stesso presule, potrebbe diventare una abitudine per favorire «un’amicizia istituzionale capace di portare benefici tangibili alle comunità».

Coordinato da don Fabrizio Borrello, direttore della Caritas diocesana e responsabile del Servizio di Pastorale Sociale e del Lavoro, il confronto ha messo al centro il protagonismo delle comunità locali nel rilancio delle aree interne, prendendo spunto dalle recente Settimana Sociale dei Cattolici di Trieste. Sotto la lente, la crisi della partecipazione e il senso di smarrimento percepito nei territori come sfide cruciali da affrontare con coraggio e visione condivisa.

«Il protagonismo sano, rispettoso, edificante delle comunità», ha affermato il vescovo, «non si improvvisa, ma si costruisce attraverso il coinvolgimento e la partecipazione. Questo vale per tutte le istituzioni, inclusa la Chiesa». Nella sua relazione, don Vito ha richiamato il tema della democrazia, ribadendo che la sua crisi non può essere ignorata: «Se i cittadini perdono fiducia nella politica e nella democrazia, ci avviciniamo a un pericoloso burrone».

Tra le priorità individuate, il vescovo ha citato la sostenibilità ambientale, una visione rinnovata del welfare, il sostegno alle famiglie e il rilancio culturale e sportivo. «Le comunità delle aree interne», ha aggiunto, «non devono essere viste solo come luoghi di problemi, ma come realtà ricche di sfide da accogliere insieme».

Il dibattito successivo ha visto i sindaci intervenire con osservazioni puntuali sulle problematiche e le potenzialità dei territori. Tra le questioni sollevate, il nodo della ricostruzione post-sisma, le difficoltà di attrarre giovani e investimenti, e il bisogno di reti collaborative tra i piccoli comuni. «La frammentazione non deve essere motivo di debolezza, ma occasione per costruire un “noi” più grande e coeso», ha avvertito il vescovo, auspicando una maggiore sinergia tra le istituzioni civili ed ecclesiali.

Nel suo intervento, don Fabrizio Borrello ha rafforzato l’idea del vescovo, sottolineando come la vera sfida sia la ricostruzione di un senso di comunità autentico, oggi spesso minacciato dall’individualismo esasperato e dalla superficialità dei social media: «I social non sono veri spazi comunitari», ha detto, «ma un insieme di singoli che non si incontrano davvero. Dobbiamo riscoprire la forza della comunità reale, capace di generare solidarietà e partecipazione».

Dal vescovo don Fabrizio ha ripreso anche l’idea che la piccolezza non vada intesa come limite, ma come risorsa: «La piccolezza è il seme di una grandezza possibile. Anche le nostre piccole comunità possono essere motore di cambiamento se valorizziamo il loro potenziale». A patto, ovviamente, di non scambiare la «piccolezza» con il «nanismo» di una visione rassegnata e stanca.

Nelle sue conclusioni, il vescovo Vito ha lanciato un invito a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà, perché «Dove vediamo fatica e frammentazione, spesso si nasconde la via giusta da percorrere». Ha poi ribadito l’importanza di perseguire una visione comune che metta al centro il bene più grande: «Non dobbiamo mai smarrire l’orizzonte della felicità e della dignità della nostra gente».

Con un augurio per le festività natalizie, il presule ha promesso la vicinanza della Chiesa a ogni amministratore e comunità: «Siamo impegnati insieme per il bene della nostra gente, perché nessuno si senta solo o abbandonato». L’incontro si è chiuso tra applausi e ringraziamenti, lasciando intravedere la possibilità di un cammino comune verso un futuro di speranza e coesione.