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A chi destinare il proprio 5 per mille?

Il 5 per mille è una misura fiscale che permette ai cittadini italiani di sostenere enti e organizzazioni no-profit attraverso la propria dichiarazione dei redditi e senza dover spendere neanche un centesimo. È quindi un’opportunità concreta per devolvere una parte delle proprie imposte a cause che si ritengono meritevoli e che necessitano di supporto per continuare a operare.

Nonostante l’importanza di questo strumento, non tutti sanno come scegliere a chi destinare 5 per mille e quali sono le implicazioni di questa scelta. Prima di prendere una decisione, quindi, come vedremo qui di seguito, è importante informarsi sulle cause che si ritengono più importanti da sostenere e sugli enti che le sostengono.

Il 5 per 1000: tutto quello che c’è da sapere

Il 5 per mille è una quota dell’IRPEF che può essere destinata a favore di enti che operano per il bene comune, in qualsiasi ambito.

A differenza dell’8 per mille, che riguarda le confessioni religiose, e del 2 per mille, che può essere devoluto ai partiti politici o alle associazioni culturali, il 5 per mille è specificamente pensato per sostenere attività di volontariato, ricerca scientifica e sanitaria, associazioni sportive dilettantistiche e comuni​.

Quando si compila la dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Modello Redditi Persone Fisiche), il contribuente ha la possibilità di destinare il 5 per mille semplicemente inserendo il codice fiscale dell’ente scelto nell’apposito spazio e firmando.

Non comporta alcun aumento delle imposte dovute, ma permette di decidere come una parte delle proprie tasse viene utilizzata. Se non si effettua alcuna scelta, la somma resta allo Stato​.

Come decidere a chi donare?

Scegliere a chi destinare il 5 per mille è una decisione importante, sulla quale contano ogni anno tantissime organizzazioni benefiche. Per fare la scelta giusta, è utile riflettere sulle cause che stanno più a cuore: volontariato, ricerca scientifica, assistenza sociale o sport dilettantistico. Ogni categoria ha bisogno di fondi per continuare a operare e migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte​.

Un altro aspetto da considerare è la trasparenza degli enti. Gli enti che ricevono il 5 per mille sono obbligati a rendicontare come utilizzano i fondi ricevuti, e queste informazioni sono pubblicamente disponibili: consultare i bilanci delle organizzazioni e verificare come operano, può aiutare a fare una scelta più consapevole.

Si può scegliere tra enti locali o nazionali, a seconda delle preferenze personali: molti contribuenti preferiscono sostenere progetti sul proprio territorio, come le attività sociali del proprio comune, mentre altri optano per organizzazioni nazionali che operano su vasta scala​.

Cosa succede se non si prende una decisione?

La scelta di destinare il 5 per mille è facoltativa. Se il contribuente non effettua alcuna scelta ma firma l’apposita casella nella dichiarazione, la quota di IRPEF corrispondente viene automaticamente redistribuita tra gli enti beneficiari del settore scelto.

In caso contrario, quando il cittadino decide di non devolvere il 5 per mille, i fondi rimangono allo Stato e vengono gestiti secondo le normali modalità di spesa pubblica, senza un vincolo specifico​.

Come sarà utilizzata la donazione?

I fondi raccoltiattraverso il 5 per mille costituiscono un’importante entrata annuale per tantissime organizzazioni. Esse utilizzano queste risorse per sostenere le proprie attività in qualunque modalità o finalità, l’importante è che tutto sia opportunamente rendicontato. Nello specifico gli enti beneficiari sono tenuti a utilizzare le risorse ottenute per finanziare progetti e attività che rientrano nelle finalità previste dalla legge, come il miglioramento dei servizi sociali, la ricerca scientifica e sanitaria, e il sostegno a persone in difficoltà​.

Ogni anno l’Agenzia delle Entrate pubblica l’elenco dei beneficiari aggiornato e vigila per garantire la trasparenza completa sull’uso dei fondi e su quali iniziative vengono effettivamente sostenute.