Disabilità, Lazio: al via il bando per l’avviamento al lavoro. Domande entro il prossimo 29 marzo
Sono 217 posti di lavoro per persone con disabilità presso i datori di lavori pubblici dislocati sul territorio di Roma e della sua provincia. Questa è l’opportunità fornita dal bando aperto dalla Regione Lazio per l’avviamento al lavoro delle persone disabili (ex legge 68/99), di età compresa tra i 18 anni e l’età pensionabile.
Le domande devono essere presentate esclusivamente tramite la procedura online, entro il 29 marzo 2024. La graduatoria definitiva del bando avrà validità fino all’esaurimento dei posti disponibili.
L’inizio al lavoro, presso gli enti pubblici, avverrà con l’avviamento a selezione e assunzione subordinate all’esito di una prova attitudinale e al possesso dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego.
La situazione occupazionale dei disabili nel Lazio è drammatica. Infatti, i dati accertano che su 100 persone, pur avendo limitazioni nelle funzioni motorie, sensoriali o disturbi intellettivi, sono ritenute abili al lavoro solo il 35,8%.
Il bando nasce in risposta a una criticità che deve essere risolta, per questo il collocamento mirato è uno strumento di inclusione per supportare la piena valorizzazione delle persone con disabilità. Importante per un cambiamento culturale, che fa comprendere che il lavoratore con disabilità non è un ostacolo, ma un’opportunità di crescita e di sviluppo per il contesto dove lavora.
«Sono soddisfatto dell’avvio della procedura, a cui tenevo particolarmente. Consideriamo che l’ultimo bando per il collocamento mirato delle persone disabili su Roma era stato emanato nove anni fa. Per una persona disabile avere un’occupazione significa migliorare la propria autostima e autonomia, favorendo progetti di vita indipendente».
Lo ha dichiarato l’assessore al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni.
«Come Regione, già dal nostro insediamento sotto la guida del presidente Francesco Rocca, stiamo lavorando per migliorare gli strumenti esistenti per implementarli nell’ottica dell’inclusione delle categorie più fragili, con l’obiettivo di evitare la cronicizzazione dello stato di disoccupazione e l’anestetizzazione del bisogno lavorativo da parte dei disabili che chiedono parità di accesso e di diritti e non norme di assistenzialismo. In questo contesto, come assessorato, nel breve tempo, renderemo operativi ed efficaci tutti gli strumenti di politica attiva ed inserimento previsti dalla legge 68/99», ha concluso l’assessore Giuseppe Schiboni.