Secondo incontro del Vescovo Vito con gli operatori pastorali della Diocesi
Dopo il successo del primo appuntamento dello scorso 10 novembre, il ciclo di incontri di formazione per gli operatori pastorali della diocesi di Rieti ha avuto un’ulteriore conferma di interesse nel pomeriggio di domenica 12 gennaio, quando il Centro Pastorale di Contigliano ha nuovamente accolto un pubblico numeroso e partecipe. A guidare la riflessione è stato ancora una volta padre Gaetano Piccolo, che ha accompagnato i presenti in un percorso di approfondimento sul tema “Scendere nel cuore: gli affetti nella vita spirituale”. L’incontro, accompagnato dalla presenza del vescovo Vito Piccinonna, ha offerto ai convenuti non solo spunti di riflessione, ma anche un’esperienza concreta di ascolto e interiorizzazione.
La spiritualità come esperienza vissuta
Dopo un breve momento di preghiera, guidato da padre Ezio Casella, ad aprire il pomeriggio di formazione è stato don Paolo Blasetti, direttore della Pastorale della diocesi di Rieti, che ha sottolineato il senso profondo del cammino intrapreso: «Non si tratta semplicemente di formare degli operatori pastorali, ma di darci una forma come Chiesa», ha affermato, evidenziando la necessità di riscoprire la dimensione affettiva della spiritualità, spesso relegata ai margini. «Senza il cuore e gli affetti, la vita spirituale rischia di restare astratta», ha aggiunto, citando anche il magistero di papa Francesco.
Un tema ripreso da padre Gaetano Piccolo, che ha avviato la sua relazione con una storia simbolica, un espediente narrativo che ha aiutato i partecipanti a entrare subito nel vivo della questione: la spiritualità non è una semplice serie di pratiche, ma una relazione viva che coinvolge corpo, mente e cuore.
Affetti e vita spirituale: una connessione da riscoprire
Nel corso dell’intervento, padre Piccolo ha accompagnato i presenti in una riflessione sulla necessità di ascoltare e riconoscere i propri affetti come parte integrante della vita spirituale. Attraverso un’analisi biblica e psicologica, ha messo in evidenza come il rapporto con Dio si fondi su una piena consapevolezza della propria interiorità: «Non possiamo parlare di vita spirituale se non parliamo prima della nostra umanità».
Ricollegandosi al tema del desiderio affrontato nel primo incontro, il relatore ha spiegato come gli affetti possano essere alleati o ostacoli nel cammino di fede. Ha quindi proposto una distinzione tra emozioni e sentimenti, sottolineando come le prime siano reazioni immediate a stimoli esterni, mentre i secondi rappresentano una risposta più profonda e duratura, legata ai pensieri e alle interpretazioni personali.
Attraverso un linguaggio coinvolgente e una serie di esempi pratici, ha descritto tre tipologie di atteggiamento rispetto alla vita affettiva: «C’è chi si lascia travolgere dagli affetti come una banderuola al vento, chi li congela come il ghiaccio per paura di soffrire, e chi invece li ignora come fosse fatto di cera». L’obiettivo del percorso formativo, ha spiegato, è imparare a riconoscere questi meccanismi per poter vivere una spiritualità più autentica e consapevole.
Un’esperienza concreta: post-it e poesia
A rendere ancora più significativo l’incontro sono stati i momenti esperienziali, pensati per favorire l’interiorizzazione dei concetti esposti. I partecipanti sono stati invitati a scegliere un post-it di un colore corrispondente allo stato emotivo più vissuto negli ultimi giorni e a scrivere una parola che lo descrivesse. Questa semplice attività ha permesso di visualizzare la varietà degli affetti presenti nella comunità e di prendere coscienza del proprio mondo interiore.
Il pomeriggio si è poi concluso con un altro esercizio suggestivo: la scrittura di una breve poesia secondo uno schema prestabilito, un modo per dare forma e voce alle emozioni emerse durante l’incontro. Un gesto che ha permesso di trasformare la riflessione in un’esperienza condivisa, capace di lasciare un segno nei partecipanti.
La celebrazione con il vescovo e i prossimi appuntamenti
A suggellare il cammino di questa seconda tappa del percorso di formazione è stata la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Vito Piccinonna. Prima della Messa sono stati annunciati i prossimi appuntamenti diocesani e condivisi alcuni avvisi. L’itinerario formativo proseguirà il 9 febbraio con il terzo incontro dedicato al tema “Leggersi dentro: un metodo per pregare”, un nuovo passo in un cammino triennale che punta a integrare vita spirituale e crescita personale, aiutando gli operatori pastorali – e l’intera comunità diocesana – a scoprire sempre più in profondità la bellezza della fede vissuta nella quotidianità.