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Poggio Nativo, il sindaco Diamilla sull’aggressione ad un sostenitore della lista opposta da parte del presidente del consiglio: “Se emergeranno responsabilità pronta a chiedere le dimissioni”

In merito ai fatti che hanno riguardato Poggio Nativo, di un giovane sostenitore del candidato sindaco Gianluca Vagni aggredito dal Presidente del consiglio Comunale del paese,  il sindaco Veronica Diamilla ha dichiarato che se ci sono le responsabilità chiederà le dimissioni di Pierluigi Perpetua.

“Cari concittadini – si legge nella nota del sindaco Diamilla –  Un Sindaco ha il dovere di garantire la libera espressione e i pari diritti di tutti i suoi cittadini, mantenendo una posizione super partes.

In merito ai recenti eventi del 23 maggio, sento il dovere di chiarire ulteriormente la mia posizione. Come Sindaco e Candidata della Lista Civica Poggio Nativo Bene Comune, per un secondo mandato, prendo fermamente le distanze da qualsiasi forma di violenza, di aggressione, di intimidazione sia verbale che fisica.

La mia storia è sempre stata una storia di lotta per la non violenza, la legalità, la democrazia e la libera espressione del pensiero. I cittadini di Poggio Nativo conoscono bene il mio impegno e la mia dedizione. L’episodio in questione non doveva accadere. La nostra campagna elettorale, sia prima che oggi, è sempre stata basata su temi concreti e sui risultati tangibili dei nostri cinque anni di lavoro, senza che mai nessuno abbia avuto problemi con la giustizia o si sia macchiato di episodi di alcun genere di violenza, ritenendo fondamentale che i cittadini debbano essere rassicurati da amministratori di cui potersi fidare”.

E continua: “Qualsiasi conflitto o tensione avrebbe dovuto essere risolto chiamando le Forze dell’Ordine, non arrivando a scontri fisici. Non ero presente durante l’accaduto, quindi non posso entrare nel merito dei fatti. Saranno le autorità competenti a valutare le prove e a definire le responsabilità. Se emergeranno responsabilità all’interno della mia maggioranza, non esiterò a chiedere le dimissioni dei coinvolti.