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Passo Corese, rissa tra giovani in un bar. Ragazza colpita al volto. Tre arresti

La scorsa notte si è verificata l’ennesima lite tra giovani all’interno di un noto esercizio pubblico della movida coresina dove, già nel passato, si erano verificati episodi di discussioni, anche animate, tra ragazzi.

Questa volta si è verificata una vera e propria rissa tra alcuni giovani che, come spesso accade in questi casi, per futili incomprensioni, hanno iniziato ad alzare la voce tra di loro per poi passare “alle mani”, spintonandosi l’un l’altro fino ad arrivare a colpirsi reciprocamente con calci e pugni. A nulla sono valse le urla delle altre persone presenti nel locale che, invano, hanno tentato di dissuadere i litiganti dal continuare con tale atteggiamento. Nel corso del violento litigio, una ragazza estranea ai fatti ha anche ricevuto un colpo accidentale al volto.

Provvidenziale è stato l’intervento di un giovane Carabiniere della Stazione di Passo Corese che, libero dal servizio, si trovava in quel momento all’interno del locale e, notando ciò che stava avvenendo, non ha esitato a qualificarsi come appartenente alle Forze dell’Ordine ed a fermare i litiganti, evitando così ulteriori conseguenze per i giovani direttamente coinvolti e per gli altri avventori del locale. Subito dopo, il Carabiniere ha allertato i colleghi del suo stesso Reparto, al momento impegnati in servizio perlustrativo, i quali, giunti sul posto, dopo aver individuato i tre litiganti (due giovani italiani, rispettivamente di 21 e 31 anni, e un cittadino straniero 21enne), li hanno dichiarati in stato di arresto e condotti in caserma per espletare le ulteriori verifiche del caso.

La ragazza colpita è stata invece visitata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Monterotondo ove veniva fortunatamente ritenuta guaribile in pochi giorni. Di quanto accaduto è stata data notizia al Magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti che ha disposto la traduzione dei tre arrestati presso le rispettive abitazioni ove sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.