Ad Accumoli un incontro sulle strategie innovative e integrative per la resilienza ai disastri naturali
L’11 aprile scorso ad Accumoli, più di sessanta persone hanno partecipato ad un importante incontro tra professori e studenti di numerose università. L’incontro ha riguardato lo scambio di conoscenze ai fini dell’utilizzazione di strategie innovative e integrative per la resilienza ai disastri naturali avvalendosi di esperti provenienti da settori disciplinari diversi quali il Patrimonio Culturale, la Salute e le Infrastrutture. La giornata di studio è stata organizzato dalle Università di Essex e dall’Anglia Ruskin di Cambridge. Hanno partecipato professori e studenti dell’Università indiana CEPT, delle Università statunitensi del Massachusetts, del Sude della Florida, di Baltimora, della Carolina del Nord e dell’Università di Istanbul.
E’ stato un confronto interessante, coordinato dalla professoressa Paola Di Giuseppantonio Di Franco, tra i professori e i rappresentanti istituzionali e rappresentanti delle associazioni locali che hanno relazionato su diverse tematiche. Il presidente di Radici Accumolesi Renzo Colucci ha introdotto la riunione parlando dell’importanza delle università per il territorio, auspicando, nel contempo, che la Regione Lazio e l’Ufficio della Ricostruzione incontrino la popolazione per illustrare lo stato della ricostruzione pubblica e ciò prima che vengano prese decisioni definitive sull’assetto urbanistico del centro storico di Accumoli capoluogo, tenendo anche conto che tra due mesi, con le elezioni, si rinnoverà l’amministrazione comunale.
Il sindaco di Accumoli Franca D’Angeli ha parlato delle attività dell’amministrazione in relazione alle infrastrutture pubbliche tra le quali un sito di insediamento per le attività produttive che potranno dare un impulso all’occupazione e fermare lo spopolamento. Il presidente della Proloco di Accumoli Adriano Piscitelli si è soffermato sul ruolo delle associazioni nel dopo sisma, evidenziando le innumerevoli attività messe in campo al fine di alleviare i disagi della popolazione, far conoscere il territorio accumolese e stimolare gli enti preposti a snellire le procedure e quindi accelerare la ricostruzione.
I lavori sono proseguiti con la lettura della relazione dell’assessore Gabriella Del Marro impossibilitata ad intervenire. Tale relazione ha evidenziato la situazione dell’assistenza sanitaria in essere prima e dopo il sisma e lo stato di realizzazione del nuovo ospedale e dei nuovi servizi di cui sarà dotato. La fine dei lavori è prevista per il fine 2024 mentre la sua apertura è prevista per il 2025. Christian Hanus, Direttore Scientifico del “laboratorio di ricerca patrimonio culturale sostenibile” dell’Università del Danubio di Krems (Austria) e responsabile della Scuola di Ricostruzione di Accumoli, che in questi giorni insieme ad un gruppo di professori e studenti della facoltà di Architettura dell’Università la Sapienza di Roma sta portando avanti uno studio sullo sviluppo del territorio, ha illustrato i progetti realizzati e quelli da realizzare tenendo conto della realtà economica del territorio e continuando a mantenere rapporti di collaborazione con le associazioni partner di numerosi progetti.
Daniele Colitti, presidente della cooperativa Sherpa ha spiegato l’importanza per il territorio del progetto “Accumoli e le sue radici” cofinanziato dalla Regione Lazio e ha mostrato sullo schermo le interviste di alcuni abitanti di Accumoli, interviste inserite nel precedente progetto “Accumoli 2030 per un’agricoltura etica e sostenibile” realizzato anch’esso in collaborazione con Radici Accumolesi e con le altre associazioni presenti nel comune. Oltre alle interviste ha messo in evidenza la Mappa di Comunità realizzata graficamente e contenente i luoghi della memoria suggeriti dalla popolazione. Annamaria Di Placido, in rappresentanza dell’associazione L’Aquilone ha illustrato la “Mappatura emotiva” che la stessa associazione inizierà ad elaborare insieme alla popolazione. Marco Polvani, rappresentante di Actionaid Italia, ha posto l’accento sui molteplici progetti realizzati nell’ambito del “cratere” subito dopo il sisma e sulla proposta di portare all’attenzione del governo la necessità e l’urgenza di una Legge Delega per dotare l’Italia di un Codice delle Ricostruzioni valido per tutte e emergenze. Alla fine numerosi docenti hanno posto delle domande ai relatori generando un interessantissimo dibattito. Le giornate di studio e confronto hanno preso l’avvio con il Comune di Amatrice e termineranno a L’Aquila con l’incontro dei docenti di scienze umane, ingegneria e medicina e salute pubblica dell’Università della città abruzzese.