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Il Vescovo di Rieti Vito Piccinonna sulla Parola domenicale

Battesimo del Signore (Mc 1,7-11)

È una nuova Epifania. Nella narrazione di Marco questa del Battesimo è la prima “apparizione” di Gesù. Se Isaia aveva cantato l’ impossibile con quel “Se tu squarciassi i cieli e scendessi” ora la realtà supera l’idea e soprattutto…non coincide con essa. A quanti ieri come oggi preferirebbero effetti speciali basti contemplare il Figlio di Dio che viene da Nazareth (!) e si fa battezzare da un suo servo, Giovanni.

La sua umanità dimessa, la sua ferialità vissuta per trent’anni a Nazareth ora viene “certificata” dalla voce del Padre e dalla presenza dello Spirito. Corrisponde al desiderio del Padre che il Figlio viva così, immerso, che sia solidale con chi non conta, fosse anche con la feccia dell’umanità, per dire che a nessuno è negata la possibilità di un nuovo inizio, di un ricominciamento, di una resurrezione. Il Figlio é lí sulle rive del Giordano, in fila coi peccatori. Nessuna corsia preferenziale per lui, nessuna ribalta.

E così vivrà tutta la sua vita, senza smentite, senza parentesi, senza rallentamenti fino al battesimo ultimo sulla croce. Lì sarà una voce dal basso, per giunta un pagano, a “certificare” l’uomo. Un uomo vero. Da cima a fondo. È l’Amato. In Lui ogni uomo diventa amato e amabile. Fosse anche Caino. Un Dio così mi piace. Buona Domenica a tutti”.