Scomparso lo psichiatra Alberto Matteucci. Fu l’ultimo direttore dell’ospedale psichiatrico di Rieti

 E’ scomparso a poche settimane dal suo 92esimo compleanno lo psichiatra reatino Alberto Matteucci, l’ultimo direttore dell’ospedale psichiatrico San Francesco – l’ex manicomio di Rieti chiuso nel 1980 in seguito all’entrata in vigore della legge 180 – e, a partire da quel momento, primario dell’allora neonato reparto di psichiatria dell’ospedale San Camillo de Lellis, oltre che responsabile per l’intera provincia di Rieti del dipartimento di salute mentale.

Una vita intera – quella di Matteucci – spesa a favore della psichiatria e dei suoi pazienti, anche giovanissimi, prima all’interno dell’ospedale psichiatrico, dove iniziò la sua attività e dove, tra il 1974 e il 1975, fu nominato primario di uno dei padiglioni, assumendo successivamente il ruolo di direttore della struttura, che mantenne sino al momento della chiusura decretata dall’entrata in vigore della Legge Basaglia, nel 1980.

Originario di Poggio Bustone, Matteucci conseguì la laurea in Medicina e la successiva specializzazione in Neuropsichiatria all’Università di Perugia e, mentre muoveva i primi passi professionali (oggi percorsi con successo da uno dei due figli, Massimo, mentre Antonello ha scelto la strada del settore bancario) nei primi anni Settanta conseguì a Firenze anche il titolo di specialista in neuropsichiatria infantile.


RIETI
 – E’ scomparso a poche settimane dal suo 92esimo compleanno lo psichiatra reatino Alberto Matteucci, l’ultimo direttore dell’ospedale psichiatrico San Francesco – l’ex manicomio di Rieti chiuso nel 1980 in seguito all’entrata in vigore della legge 180 – e, a partire da quel momento, primario dell’allora neonato reparto di psichiatria dell’ospedale San Camillo de Lellis, oltre che responsabile per l’intera provincia di Rieti del dipartimento di salute mentale.

La storia. Una vita intera – quella di Matteucci – spesa a favore della psichiatria e dei suoi pazienti, anche giovanissimi, prima all’interno dell’ospedale psichiatrico, dove iniziò la sua attività e dove, tra il 1974 e il 1975, fu nominato primario di uno dei padiglioni, assumendo successivamente il ruolo di direttore della struttura, che mantenne sino al momento della chiusura decretata dall’entrata in vigore della Legge Basaglia, nel 1980.

Originario di Poggio Bustone, Matteucci conseguì la laurea in Medicina e la successiva specializzazione in Neuropsichiatria all’Università di Perugia e, mentre muoveva i primi passi professionali (oggi percorsi con successo da uno dei due figli, Massimo, mentre Antonello ha scelto la strada del settore bancario) nei primi anni Settanta conseguì a Firenze anche il titolo di specialista in neuropsichiatria infantile.

Gli studi di Matteucci trovarono subito applicazione all’interno dell’ospedale psichiatrico di Rieti, dove fu il primo medico ad avviare l’uso dell’elettroencefalogramma sui pazienti ricoverati al San Francesco.

Tra gli ex manicomi italiani, quello di Rieti fu tra gli ultimi ad essere chiuso: Alberto Matteucci ne fu, quindi, l’ultimo direttore, venendo subito dopo nominato primario del nascente reparto di psichiatria all’interno dell’ospedale de Lellis, affiancando al suo nuovo ruolo anche quello di responsabile del dipartimento di salute mentale per l’intero territorio della provincia reatina. Nel mezzo dei suoi ruoli apicali, fra le tante attività a sostegno dello studio della psichiatria Matteucci firmò anche numerose pubblicazioni sulle riviste di settore, fu membro della Società Italiana di Psichiatria e componente dei gruppi di studio istituiti dalla Regione Lazio.

I funerali si svolgeranno lunedì 18 settembre alle 15, a Rieti, nella chiesa di Regina Pacis.