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Gestione della Rems di Rieti. Preoccupazione da parte del sindacato SAPPE

“L’organizzazione sindacale Sappe, la prima e più rappresentativa del Corpo della Polizia Penitenziaria, intende esprimere la sua preoccupazione riguardo alla gestione della struttura Rems della città di Rieti. Pur essendo la principale responsabilità della Rems quella di accogliere individui con disturbi psichiatrici, notiamo che al minimo allarme o comportamento inusuale di un paziente, la direzione della struttura richiede immediatamente l’intervento delle forze dell’ordine locali. Questo comporta l’applicazione del Trattamento Sanitario Obbligatorio (T.S.O.) per l’individuo in questione, coinvolgendo non solo le autorità ma anche il sindaco della città, per poi culminare con il trasferimento del paziente al reparto Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.) dell’ospedale locale. A seguito di tale trasferimento, il personale della Polizia Penitenziaria, già oberato dal servizio quotidiano intra-moenia, viene incaricato della sorveglianza H 24 del paziente internato. Si evidenzia, ad esempio, un caso recente di un individuo con gravi problemi psichiatrici che necessita principalmente di assistenza medica, piuttosto che di un trattamento penitenziario standard, in quanto non rappresenta una minaccia di fuga e non rientra nelle competenze specifiche della Polizia Penitenziaria” lo scrive in una nota il segretario provinciale Sappe, Diana Pasquale.

“Il Sappe, a nome del Segretario Provinciale di Rieti, vuole far rilevare tutte le incongruenze di tale sorveglianza. Di fatto, la Polizia Penitenziaria trova estremamente difficile mantenere un turno di 24 ore con pazienti con cui spesso non è possibile neppure parlare, in particolare in contesti ospedalieri angusti, dove le tensioni sono notevoli. Inoltre, siamo stati informati che durante i fine settimana, la Rems non accetta le dimissioni dei pazienti ricoverati al reparto di Diagnosi e Cura, a causa di complicazioni burocratiche. Se questa informazione fosse confermata, saremmo profondamente preoccupati, poiché ciò potrebbe indicare la volontà di non assumersi alcuna responsabilità da parte della direzione medica, causando ulteriori disagi al personale di Polizia Penitenziaria e a tutto il sistema sanitario ospedaliero” continua la nota.

“Con questo comunicato, il Sappe vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà incontrate nella gestione di tali strutture. L’attenzione e le risorse dedicate a persone con problemi psichiatrici non dovrebbero limitarsi a mere parole, ma richiedono particolare impegno medico-sanitario. Auspichiamo, dunque, una revisione dei protocolli di intervento e gestione della Rems e a tale scopo facciamo appello in particolare al Prefetto di Rieti, quale garante della sicurezza cittadina, rendendoci disponibili per un dialogo costruttivo sull’argomento” conclude.