Crisi azienda ‘Antica Pasta’. Rischiano il posto in 40. Incontro all’Ufficio del Lavoro

L’azienda Antica Pasta è in crisi, solo pochi giorni fa si era diffusa la notizia di una possibile chiusura dell’azienda. Oggi la Uil di Rieti è intervenuta con una nota per spiegare al situazione: “La sospensione dell’attività al pastificio e le possibili ricadute occupazionali sui quaranta tra lavoratori e lavoratrici della storica azienda di Greccio verranno discusse a breve all’ufficio del lavoro” lo fanno sapere Alberto Paolucci e Antonio Perotti, rispettivamente Segretari generali della della Uil di Rieti e della Uila Rieti.

“Antica Pasta è un’azienda che da più di 30 anni è sul mercato – ricordano i sindacalisti – In tutto questo tempo non ha mai dato segnali di crisi, superando senza troppi scossoni il periodo pandemico e attraversando in relativa tranquillità anche i mesi segnati dai rincari energetici. La recente sospensione della produzione, l’ultima mensilità non pagata ai lavoratori hanno però aperto una crepa e creato allarme tra i dipendenti dell’azienda e quelli dell’indotto. All’origine di questa crisi sembrerebbe esserci una mancata comunicazione tra enti pubblici, che avrebbe portato al blocco dei conti correnti e alla richiesta delle banche del rientro immediato”.

“Come Uil – prosegue Paolucci e Perotti – vista l’attuale condizione di incertezza e preoccupazione che regna tra i lavoratori ci siamo attivati chiedendo un incontro con l’azienda sia in Prefettura, che all’ufficio del lavoro. Grazie anche all’interessamento del sindaco di Greccio, siamo già stati ricevuti in via informale dal Prefetto e adesso siamo in attesa dell’incontro negli uffici di via Fundania. Non è certo un momento semplice per i lavoratori perché è difficile stare a casa senza lavoro, senza stipendio e senza sapere se si può accedere agli ammortizzatori sociali per far fronte temporaneamente all’emergenza. Siamo fiduciosi che questa crisi possa essere risolta in poco tempo. Sarebbe un peccato vanificare gli investimenti fatti dall’azienda in questi anni, tra cui l’apertura, qualche settimana fa, di un punto vendita nel mercato agricolo a chilometro zero a Micioccoli. Ma soprattutto sarebbe imperdonabile non riuscire a salvaguardare i livelli occupazionali di questo territorio e di tutti i lavoratori coinvolti”.