Ancora nessun risarcimento per le vittime del Sisma che distrusse Amatrice. Mario Sanna in sciopero della fame
Continua a oltranza lo sciopero della fame del nuorese Mario Sanna, padre di Filippo, morto a 22 anni nel terremoto di Amatrice. Sanna è arrivato al 19esimo giorno di protesta contro lo Stato che non ha ancora istituito un fondo di supporto alle famiglie delle vittime di grandi catastrofi.
«È paradossale – spiega – i proprietari delle abitazioni distrutte stanno ricevendo i risarcimenti. Noi eravamo in affitto ma per le famiglie delle vittime non è stato previsto nulla». La famiglia Sanna ora vive a Rieti: «Aspettiamo, ho incontrato a Roma il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, ha assicurato di aver inoltrato tutti i documenti. E noi aspettiamo, ma in questi anni ci hanno detto di tutto. Ci hanno parlato di problemi burocratici, di fondi che non possono essere messi a disposizione».
Continuiamo a lottare così», incalza Sanna, che ricorda come la battaglia riguardi tante persone, visto che sono 299 le vittime di Amatrice. Oggi è partito l’invio di mail a Giorgia Meloni, c’è anche una petizione online su Change.org. E Sanna ricorda anche i due precedenti che dovrebbero rendere facile normale un fondo per le vittime: «Le disposizioni in favore delle vittime di Viareggio e Rigopiano».
Questo pomeriggio il deputato di FdI Paolo Trancassini ha fatto sapere con una nota che ha contattato Sanna. Di seguito la sua dichiarazione.
“Oggi ho chiamato Mario Sanna per sapere come sta e per dirgli che, come lui sa, non ho mai smesso di occuparmi della Ricostruzione con particolare attenzione al delicato tema del risarcimento per i familiari delle vittime del sisma. Durante il colloquio telefonico di oggi ho invitato Sanna ad interrompere lo sciopero della fame e gli ho chiesto di venire qui alla Camera, la prossima settimana, per fare il punto e discuterne insieme al commissario alla Ricostruzione Guido Castelli”.