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Regionali, ecco cosa prevede la legge elettorale

Va sempre più delinenadosi, a pochi giorni dalla fine dell’anno, il quadro che accompagnerà i cittadini del Lazio alle urne il 12 e 13 febbraio. La scadenza per la presentazione delle liste relative ai candidati alla carica di consigliere è fissata al 10 gennaio.

L’attuale assessore alla Sanità Alessio D’Amato scende in campo con il sostegno del Pd, Azione e Italia Viva, Psi, Demos, Possibile Verdi e Sinistra Civica Ecologista. Da quest’ultima, però, si è smarcata Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni.
Andrà per conto proprio il Movimento 5 Stelle, che punta sull’ex presidente del Wwf Donatella Bianchi che dovrebbe essere sostenuta dalla lista di sinistra Coordinamento 2050 e da Sinistra Italiana. Nel centrodestra, invece, il candidato per tutta la coalizione è stato scelto da Fratelli d’Italia: sarà Francesco Rocca, che si è dimesso dalla carica di presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, e che proprio in questi giorni ha fatto il punto con i coordinatori regionali Paolo Trancassini (FdI), Claudio Durigon (Lega) e Claudio Fazzone (FI). Rocca ha anche incassato il sostegno dell’Udc e dei centristi, appoggio confermato dopo una riunione con il segretario nazionale dell’Unione di Centro, Lorenzo Cesa, il segretario regionale del Lazio Udc, Antonio Saccone, e Gianfranco Rotondi, leader di ‘Verde è popolare’. Intanto si lavora a ritmi serrati per la scelta dei candidati alla carica di consigliere.
La legge elettorale in vigore per le elezioni regionali nel Lazio è stata modificata nel gennaio 2017: è stato diminuito a 50 il numero dei consiglieri, con l’inserimento poi della parità di genere e del divieto al terzo mandato.
L’80% dei seggi del Consiglio (40 consiglieri) sarà assegnato, con metodo proporzionale, alle liste circoscrizionali concorrenti presentate su base provinciale. Sotto forma di premio di maggioranza alle liste collegate al presidente eletto, sarà assegnato il restante 20% dei seggi (10 consiglieri).
Le cinque circoscrizioni regionali (Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo) vedranno assegnarsi i seggi in proporzione alla popolazione risultata residente all’ultimo censimento generale. Alla ripartizione dei seggi nelle singole circoscrizioni si provvede dividendo il numero della popolazione nella Regione per i quattro quinti (40) dei componenti del Consiglio regionale, Presidente della Regione escluso, e assegnando i seggi in proporzione alla popolazione di ogni singola circoscrizione.
Viene proclamato presidente della Regione il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi sul territorio regionale. A differenza delle elezioni amministrative, non è previsto un ballottaggio in caso di mancato raggiungimento da parte di un candidato della maggioranza assoluta.
Infine alle elezioni regionali nel Lazio è ammesso il voto disgiunto, ovvero votare per un candidato alla carica di presidente della Regione e anche per una delle altre liste a esso non collegate.