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Separazione delle carriere, la Camera Penale di Rieti aderisce alla campagna nazionale “129 Piazze per il Sì”

La Camera Penale di Rieti aderisce alla campagna nazionale “129 Piazze per il Sì” promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane. La riforma sottoposta al giudizio dei cittadini, modifica alcuni articoli della Costituzione dando piena attuazione all’art. 111 della Costituzione, approvato nel 1999 a larghissima maggioranza da tutte le forze parlamentari, secondo cui il giusto processo è quello che si svolge davanti ad un giudice terzo rispetto alle parti processuali, pubblico ministero e difesa.

Inoltre, la riforma continuerà a garantire sia l’autonomia, sia l’indipendenza anche del P.M. e comporterà che il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera ed in modo irrevocabile la funzione di giudice o di pubblico ministero, così ponendo fine al sistema ordinamentale attuale secondo cui le due figure appartengono ad un unico ordine.

Un altro punto centrale riguarda il Consiglio Superiore della Magistratura, che verrebbe diviso in due organi distinti: uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri. È prevista inoltre l’introduzione del sorteggio per la selezione dei componenti, in sostituzione dell’attuale sistema elettorale fortemente condizionato dalle correnti. La funzione disciplinare sarebbe affidata a una nuova Alta Corte disciplinare, composta in prevalenza da magistrati di Cassazione.

L’Italia, ad oggi, rappresenta un’eccezione nel panorama delle democrazie moderne: è l’unico Paese ad adottare un modello di ordinamento giudiziario a carriere unificate. In Europa, la distinzione tra giudice e pubblico ministero è realtà consolidata in Germania, Francia, Spagna, Portogallo e nei Paesi nordici. Lo stesso avviene negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone, in Australia, in Nuova Zelanda e in gran parte del Sud America. Il modello italiano si ritrova solo in Turchia, Bulgaria e Romania, e in questi ultimi due casi in forme ibride.

La separazione delle carriere non è una scelta ideologica né un atto contro la magistratura. È, piuttosto, una riforma di equilibrio, che rafforza la terzietà del giudice e tutela i diritti dei cittadini, migliorando la qualità della democrazia e la credibilità della giustizia. Un processo giusto davanti a un giudice terzo resta, infatti, la prima e fondamentale garanzia di libertà.

Per l’Unione delle Camere Penali Italiane, la separazione delle carriere non è una battaglia politica, ma una battaglia per i diritti civili portata avanti da oltre trent’anni, a prescindere dai governi e dalle maggioranze che si sono succeduti. Già nel 2017 l’Unione, con il contributo anche della Camera Penale di Rieti, aveva raccolto oltre 72.000 firme per un disegno di legge di iniziativa popolare. Un percorso lungo, che oggi arriva finalmente a compimento.

È per questo che nei giorni 21 dicembre, dalle ore 10 alle 14, e 27 dicembre dalle ore 15 alle 18, la Camera Penale di Rieti sarà in piazza Vittorio Emanuele II, per incontrare i cittadini e spiegare le ragioni del SI’: sarà la prima di ulteriori iniziative tese a promuovere una comunicazione equilibrata, semplice e trasparente ma efficace, scevra da connotazioni politiche o pregiudizi ideologi, rivolta a tutti al fine di favorire la consapevole ed informata partecipazione su cosa significhi separare le carriere e perché questa riforma sia concretamente essenziale per una giustizia più terza, più credibile e davvero al servizio dei cittadini.