* PRIMO PIANOAttualità

Avevano sgomberato una festa ai tempi in cui vigevano le misure di contenimento del Covid. Dopo 4 anni assolti i sei poliziotti che intervennero, perché la “notizia criminis è infondata”

Assolti perchè “la notizia criminis è infondata”: stiamo parlando dei poliziotti che erano intervenuti nel marzo 2021 in via del Porto per sgomberare una festa nella quale non si seguivano le misure di sicurezza in tempi della pandemia Covid. I poliziotti erano stati aggrediti e poi accusati dai partecipanti dalla festa clandestina. Ad annunciare l’assoluzione dei poliziotti è stato il Siulp con una nota:

“Sono serviti 4 lunghissimi interminabili anni per mettere definitivamente la parola fine alla vicenda in via del Porto.

Era la primavera dell’anno 2021. L’Italia ed il mondo intero erano sprofondati in quella che sembrava la fine del mondo. La pandemia si era impossessata delle nostre vite, le nostre abitudini, i nostri affetti. Proprio in quel periodo le misure restrittive imposte dal governo erano arrivate ai massimi livelli e così niente più contatti di nessun genere, niente scuola, niente lavoro, niente supermercato niente di niente, neanche contatti con familiari più stretti se non coabitanti.

In questo contesto il 21 marzo 2021, a ora di cena, un gruppo di pluripregiudicati, uomini e donne, di origine Rumena, ignorando tutte le più banali misure di sicurezza che erano state messe in campo per arginare quella che allora sembrava la fine del mondo, decisero di organizzare a Rieti, in un appartamento di via del Porto, una festa, con tanto di musica ad altissimo volume cibi e bevande di ogni genere. Festa che ovviamente non passò inosservata (le segnalazioni giunsero addirittura da viale Matteucci) e che si concluse poco dopo con l’intervento di due Volanti della Polizia che bloccarono “l’evento”. A questo punto i più penseranno che i malcapitati organizzatori della festa abbiano dovuto digerire i famigerati “volatili per diabetici” (c…. Amari). Sbagliato. Nell’occasione a rimetterci furono i sei ragazzi della Squadra Volanti. Infatti nel tentativo di sciogliere la festa, furono aggrediti fisicamente da tutti i partecipanti, alcuni dei quali armati, tutti già abbondantemente ubriachi (dato certificato dal pronto soccorso la sera stessa). Risultato due agenti feriti, un delinquente contuso. Ma i guai per i poliziotti erano appena iniziati. I malviventi ubriachi fornirono ovviamente una versione diversa da quella degli agenti intervenuti, ma questo in un certo senso rappresenta la normalità delle cose. La circostanza invece che non riteniamo normale ma alla quale ci stiamo sempre più abituando, fu il credito e la considerazione che venne data alla versione dei delinquenti ubriachi, a Largo Bachelet. E così i “volatili per diabetici” furono tutti per i sei malcapitati servitori dello Stato.

OBBLIGATI a lavorare mentre tutti stavano a casa; OBBLIGATI a vivere da soli come eremiti per non rischiare di contaminare chi viveva con loro; OBBLIGATI a lavorare 12 ore consecutive, a giorni alterni, per non infestare i colleghi dell’altro turno; OBBLIGATI a vaccinarsi con il primo vaccino disponibile, senza poter scegliere il contrario. OBBLIGATI, quella sera, ad intervenire a via Del Porto per cercare di salvaguardare, per quanto possibile, la salute di tutti i cittadini che in quel momento, diligentemente, se ne stavano a casa.

E così i “volatili per diabedici” si tradussero per i colleghi in sei capi di imputazione. Quattro lunghissimi anni di indagini, interminabili udienze conclusesi lo scorso lunedì con l’assoluzione e l’archiviazione definitiva del caso con formula piena, perché la notizia criminis è infondata.

E i delinquenti pregiudicati rumeni organizzatori e partecipanti alla festa? Continuano ad ubriacarsi indisturbati.

In conclusione la segreteria SIULP, augura ai colleghi coinvolti nella brutta vicenda, di trascorrere finalmente un’estate spensierata insieme alle proprie famiglie, tenute per quattro anni in costante apprensione a causa delle ingiuste ed infondate accuse. Ringrazia l’Avv. Alessandro Brucchietti, che sin dalla notifica degli avvisi di garanzia si è messo a disposizione dei colleghi iscritti al SIULP ed insieme all’Avvocato Cristian Baiocchi li ha sostenuti ed accompagnati, con professionalità e caparbietà fino all’agognata assoluzione” conclude il Siulp.