Striscione choc al PalaSojourner. Indagini ad ampio raggio. Sdegno del sindaco Sinibaldi
Si continua ad indagare sullo striscione appeso la notte scorsa nel cancello del palazzetto di basket reatino da ignoti e che è riconducibile all’assalto del pullman di tifosi del Pistoia assaliti da alcuni ultras reatini sulla Rieti-Terni che ha portato alla morte di uno dei due autisti a bordo.
Un messaggio, abbastanza chiaro, rivolto a quegli ultrà che, ascoltati per quasi 24 ore in questura, hanno contribuito con le loro testimonianze a chiudere il cerchio (ancora incompleto) sui tre tifosi poi arrestati con l’accusa di omicidio volontario in concorso: Manuel Fortuna, 31 anni, Alessandro Barberini, 53 anni, e Kevin Pellecchia, 20 anni.
Sullo striscione in queste ore oltre alla società di basket reatina è intervenuto il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi.
“In giorni che dovrebbero essere dedicati alla riflessione e al cordoglio per una vita spezzata nel modo più brutale e ingiustificabile, siamo costretti a leggere ancora parole d’odio e d’intimidazione. Esprimo a nome di tutta la comunità reatina lo sdegno più totale e confido nel lavoro delle Forze dell’Ordine affinché gli autori di questa azione vergognosa siano individuati al più presto. Sono certo che l’intera città saprà reagire a questi giorni di sconcerto, ribadendo la sua distanza da ogni forma di violenza e le sue profonde radici di passione sana per i valori dello sport, testimoniata dai tanti esempi e da tanta partecipazione e impegno profusi negli anni”.
Intanto le indagini proseguono a largo raggio poiché dall’area dove è partito il lancio di pietre al bus erano presenti più di tre persone. Tra le 5 e le 8 persone.



