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La Mensa di Santa Chiara chiude per alcuni giorni dopo diversi atti di violenza e degrado. Interviene Area Rieti

La Mensa di Santa Chiara, servizio dedicato ai più bisognosi del territorio, ha deciso di chiudere i battenti per alcuni giorni dopo il ripetersi di episodi di violenza perpetrati da soggetti violenti alterati che hanno coinvolto anche alcuni volontari. La responsabile, Stefania Marinetti, dopo l’ennesimo episodio ha deciso così di chiudere il servizio.

In tal senso c’è da registrare la presa di posizione dell’associazione Area Rieti.

“Qualcuno ci ha accusato di soffiare sul fuoco dell’intolleranza, per aver più volte denunciato la situazione di degrado e violenza che sta caratterizzando il centro storico della nostra città, ma la realtà non solo, purtroppo, ci sta dando ragione, i fatti stanno superando i nostri più cupi timori”: lo scrive Felice Costini di Area Rieti.

“Le zone prospicenti la stazione, la centralissima piazza Oberdan, si sono trasformate in una specie di far west, dove una banda di magrebini, ufficialmente minorenni, impongono la loro legge fatta di arroganza e violenza, nello spregio più assoluto di regole e civile convivenza. In queste ore abbiamo anche appreso la notizia, che perfino la mensa di Santa Chiara, storica istituzione della nostra città, da sempre al servizio dei più bisognosi, ed in particolare dei migranti, sia stata costretta a chiudere temporaneamente, a causa degli atti violenti perpetrati da questa gang di magrebini, che oltre a infastidire gli altri utenti, hanno minacciato i volontari, in special modo le donne. La mensa, che riaprirà la prossima settimana, è stata costretta ad attivare un sistema di vigilanza privato per garantire la sicurezza dei frequentatori e dei volontari” scrive Area.

“Riteniamo che la situazione non sia più accettabile, e stante il tentativo delle autorità di nascondere sotto lo zerbino atti ed avvenimenti che stanno traumatizzando la nostra comunità, con studenti universitari impauriti nel dover andare a prendere i mezzi dovendo attraversare luoghi oramai chiaramente pericolosi, soprattutto per le ragazze, genitori costretti a chiedere ai propri figli di evitare il centro della città, per giungere fino al paradosso che una struttura adibita all’accoglienza si vede costretta a chiudere per difendere utenti e volontari, dopo aver tentato di sensibilizzare chi di dovere a prendere i provvedimenti necessari senza aver ottenuto né risposte né atti concreti, non vediamo altra soluzione che tornare a  occupare fisicamente questi luoghi, e a spiegare a questi ospiti indesiderati e soprattutto irriconoscenti perfino verso chi li aiuta, che questa è casa nostra, e non la giungla. Pertanto nei prossimi giorni Area Rieti tornerà in piazza Oberdan, e chiederemo ai cittadini di Rieti che non si arrendono di stare al nostro fianco, assumendoci tutte le responsabilità ed i rischi che questo comporterà, ma convinti che non si può continuare ad assistere giorno dopo giorno al degrado di interi quartieri, con gli italiani costretti ad abbandonare piazze storiche, a causa di un manipolo di incivili, che grazie ad una giurisprudenza fin troppo compiacente, si sentono intoccabili” scrive Area.