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Carcere di Rieti, maxi perquisizione straordinaria. Trovati cellulari e sostanze stupefacenti

“È scattata nelle prime ore di questa mattina, intorno alle 4:30 – scrive il sindacato Sappe in una nota – una perquisizione straordinaria presso la casa circondariale di Rieti. L’operazione, che ha coinvolto rinforzi provenienti da diversi istituti penitenziari del Lazio, Abruzzo e Molise, si è concentrata sul reparto G della struttura, riportando risultati significativi. Lo riferisce Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Il personale della Polizia Penitenziaria ha impiegato circa cinque ore per portare a termine le operazioni, concluse intorno alle 9:00 circa, durante le quali, sono stati rinvenuti diversi oggetti non consentiti, tra cui telefoni cellulari, frutta lasciata a macerare per la probabile produzione di grappa, un accumulo sospetto di pillole e sostanze stupefacenti di vario genere”.

E continua: “A seguito dell’operazione, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) si complimenta per l’efficace intervento della Polizia Penitenziaria, sottolineando l’ottima risposta data oggi nel contrasto all’introduzione di oggetti illeciti all’interno dell’istituto. L’operato odierno dimostra l’elevato livello di professionalità del personale della polizia penitenziaria, impegnato quotidianamente nella tutela della sicurezza all’interno delle carceri. Con tale operazione però, si accendono nuovamente i riflettori sull’importanza di intensificare i controlli e le misure di prevenzione, nel tentativo di arginare il fenomeno dell’introduzione di materiali illeciti e non consentiti nelle strutture penitenziarie”.

È oramai continua l’azione di contrasto per l’introduzione, la detenzione e l’uso di telefoni cellulari e droga in carcere che vede quotidianamente impegnati gli uomini e le donne del Corpo di Polizia penitenziaria. E’ un fenomeno sempre più in crescita di quello dei tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti a livello nazionale negli Istituti di pena che di materiale atto alle comunicazioni, come i telefonini. L’operazione è la testimonianza della professionalità della Polizia Penitenziaria, che oltre a partecipare attivamente all’opera di rieducazione e trattamento, svolge con abnegazione e competenza l’attività di Polizia”, commenta Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Il SAPPE esprime piena soddisfazione per tutta l’operazione svoltasi, nonostante il personale in servizio presso il penitenziario di Rieti è sotto organico, ha intensificato la propria attività di intelligence; quindi, è doveroso un ringraziamento a tutte le unità in servizio c/o le varie unità operative per il sacrificio quotidiano al servizio della Nazione”. “Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rinnovo la richiesta di interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica di ultima generazione per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o ogni altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, conclude il leader del SAPPE, che ai vertici regionali e ministeriali dell’Amministrazione Penitenziaria chiede un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del Centro penitenziario di Rieti rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria”.