Vertenza ex Risorse Sabine: prosegue lo stato di agitazione. Il 10 manifestazione in piazza davanti alla Prefettura
Lunedì sera, i lavoratori della Ex Risorse Sabine, impegnati in progetti di pubblica utilità per conto di 16 amministrazioni della Provincia di Rieti, si sono riuniti in assemblea assistiti dalle organizzazioni sindacali (OO.SS.) per discutere le modifiche al collegato al bilancio, che sarà discusso il prossimo 11 ottobre al Consiglio Regionale del Lazio. L’incontro ha fatto seguito alle proteste dei giorni scorsi, nate dall’insoddisfazione per la situazione lavorativa di questi operatori, precari ormai da nove anni.
“Durante l’assemblea, è stata accolta con favore la decisione di confermare i finanziamenti per gli anni 2025-2026, un risultato che corregge un errore presente nella delibera di Giunta n. 170 del 30 luglio. Tuttavia, i lavoratori hanno espresso profondo malcontento per l’assenza di provvedimenti mirati alla loro stabilizzazione. Nonostante le dichiarazioni recenti che sembravano orientate verso l’avvio di un processo di stabilizzazione, nei fatti il collegato al bilancio non include alcun riferimento concreto in questa direzione. Anzi, molti dei tagli normativi preannunciati impediscono la possibilità di un percorso stabile per i lavorator” scrivono la Cgil con Claudio Coltella e Francesco Frabetti e la Cisl con Sandro Antonacci.
“L’assemblea ha inoltre preso atto che la lettera inviata dall’Amministrazione Provinciale alla Presidenza della Regione, con la richiesta di un incontro di chiarimento, non ha ancora ricevuto risposta. Di fronte a questo silenzio istituzionale, i lavoratori hanno deciso di mantenere lo stato di agitazione, con la possibilità di attuare astensioni dal lavoro nei prossimi giorni. Hanno inoltre annunciato una manifestazione, prevista per la mattina di giovedì 10 ottobre in piazza Cesare Battisti a Rieti, con l’intento di ottenere un incontro con il Prefetto. Infine, si sta considerando l’opzione di estendere la protesta a Roma, presso la sede del Consiglio Regionale del Lazio, il giorno 11 ottobre, in concomitanza con la discussione del provvedimento che, secondo i lavoratori, cancella i loro diritti di stabilizzazione” concludono.