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Confartigianato, nel reatino il numero di imprenditori stranieri più alto del Lazio

In Italia ormai un’azienda su dieci è guidata da stranieri. Nel periodo 2010-2022 mentre le imprese gestite da italiani hanno visto una flessione del 10%, quelle condotte da migranti hanno registrato un notevole aumento, quasi il 40%. I non comunitari rappresentano circa il 57%. La particolare vitalità dell’imprenditoria migrante è legata al fenomeno per cui a migrare sarebbero soprattutto i soggetti più aperti e dinamici, mediamente più propensi al rischio e dotati di una maggiore capacità di adattamento. Quasi i tre quarti delle attività sono ditte individuali. Nel 60% dei casi l’attività esiste da più di tre anni (questi il 18,3% guida un’impresa che ha più di dieci anni di vita). Guardando da vicino le nostre realtà, i residenti stranieri nel Lazio vivono l’80,6% nella Città metropolitana di Roma (511.332) e quasi il 20% (122.713) nelle altre province: 8,6% nella provincia di Latina, 4,8% in quella di Viterbo, 3,8% a Frosinone e 2,2% a Rieti. Nella nostra provincia secondo la ricerca dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti, il numero dei residenti stranieri è di 13.636, con un’incidenza del 9,1% sulla popolazione totale, 129 nascite di bambini stranieri (poco più di 15 ogni 100 nati), 1.328 iscrizioni di stranieri dall’estero e un saldo migratorio con l’estero di +1.103 unità, oltre a 597 acquisizioni di cittadinanza italiana.

Nel capoluogo reatino si registra il numero maggiore di residenti stranieri, 3.472, seguono Fara in Sabina con 1.963, Poggio Mirteto con 807, Scandriglia con 491 e Stimigliano con 487. Dei 438.295 lavoratori stranieri iscritti all’Inps nel Lazio, l’1,8% sono della provincia di Rieti. Su scala regionale, la provincia reatina è quella che ha avuto la variazione percentuale maggiore sul numero degli imprenditori stranieri nel periodo 2010-2022: un +74,0%, nettamente sopra la media regionale. Seguono infatti, Latina con +51,6%, Roma +51,2%, Viterbo +48,2% e Frosinone +36,7%. Rieti e la sua provincia fanno da battistrada anche nella variazione percentuale della perdita delle imprese a guida italiana nel periodo 2010-2022: a Rieti c’è stato un -9,7%, -8,5% a Viterbo,  7,2% a Latina, -4,4% a Roma e -3,3% a Frosinone. Gli imprenditori immigrati nella provincia di Rieti sono impegnati in questi settori: agricoltura, alberghi e ristoranti, costruzioni e manifattura e infine, commercio.

“L’Ufficio studi di Confartigianato tratta un tema di grande attualità, afferma Maurizio Aluffi direttore di Confartigianato Imprese Rieti, e conferma le tendenze in atto ormai da qualche anno. Non sorprende il numero delle imprese a guida straniera, sono ormai 1.358 e rappresentano il 9,2% del totale. Un trend positivo che in un certo senso compensa, anche se parzialmente, le cessazioni delle imprese condotte da italiani. In sintesi si conferma la dinamicità dell’imprenditoria immigrata. Altro dato interessante è il numero delle imprese a guida femminile straniere, a Rieti il 22,8% sopra la media regionale, anche se di poco (22,7%). Questo studio, conclude il direttore Aluffi, ripropone con forza il tema dell’immigrazione che se guidate con intelligenza per l’intero sistema economico, provinciale, regionale e nazionale. Questo non significa immigrazione “selvaggia” ma regolamentata e con un sistema formativo adeguato alle esigenze delle imprese”.