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Messaggio del Vescovo Vito in occasione della prossima giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Sono molto grato a Papa Francesco che, tra le tante intuizioni, ha voluto istituire nell’ultima domenica di luglio la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, giunta quest’anno alla sua IV edizione.

Sono grato perché ha voluto così sottolineare, in un mondo sempre più fagocitato dall’efficientismo e dalla cultura dello scarto, che la Vita è meravigliosa in tutte le sue fasi e in tutte le sue declinazioni. Vi esorto a leggere il suo messaggio per questa giornata (https://tinyurl.com/42wc8by6) che, partendo da una lettura biblica sempre attualizzante e viva, ci porta a riconsiderare la vita di questi uomini e di queste donne che pur nella loro età avanzata, chiedono di non essere abbandonati per poter ancora testimoniare la bellezza e la fecondità di una Vita che è tale sempre.

Non ci sarebbe molto da aggiungere alle bellissime parole del Papa, se non la mia personale ammirazione per i nonni. Mi capita spesso, incontrando bambini e ragazzi, di leggere nei loro occhi l’affetto e l’ammirazione che hanno per i loro nonni. Io stesso conservo un ricordo bellissimo dei miei nonni per i quali nutro un’immensa gratitudine, perché alla loro scuola ho imparato cosa significhi de-centrarsi, cosa voglia dire continuare a sperare attraverso gli occhi dei nipoti, che cosa sia la tenerezza vera, quella che solo i nonni sanno offrire. E mi capita pure, incontrando tante persone anziane, notare i loro occhi che brillano quando parlano dei loro nipoti. Alcuni occhi grondano di lacrime per un nipote perso forse troppo presto. Insomma, è una questione di occhi.

Dovremmo imparare dagli occhi dei nonni a riconsiderare la bellezza di questa età che pur nella sua fragilità, chiede di esprimere ancora un grande investimento sul futuro. E anche quando manifestano, in tanti casi, una fragilità estrema, una malattia degenerativa o ancora una memoria sempre più labile, resta ferma una verità incancellabile: loro rappresentano le nostre radici. E queste radici continuano misteriosamente, anche dopo la loro morte a nutrire la nostra vita. Si chiama biografia. È il miracolo di un amore che abbiamo ricevuto da loro e che mai riusciremo a dimenticare. Con il tempo forse dimenticheremo alcuni tratti del loro viso, ma mai scorderemo quando ci hanno regalato un cioccolatino o quando ci raccontavano le storie che meglio di tutte narrano non solo il nostro presente, ma anche il nostro futuro.

Care nonne e cari nonni, carissimi anziani, non vi appaia come retorico il mio affetto per voi. Siete delle risorse inesauribili che dobbiamo imparare sempre più a valorizzare. I latini dicevano: Historia magistra vitae, e voi siete dei veri maestri ancor più perché siete testimoni di un bene che alla vostra età è più disinteressato rispetto a quello che, purtroppo si vive nel mondo adulto.

Dovremmo imparare dagli occhi dei bambini che sanno guardare questi uomini e queste donne con ammirazione e stupore. Vorrei incoraggiarvi a farvi raccontare da loro, dai bambini, per chi ha ancora la grazia di avere dei nonni, chi sono questi uomini e queste donne anziane. Vi assicuro che ne uscirete con le lacrime agli occhi, perché i bambini vedono quello che noi più non riusciamo a vedere, ma soprattutto non sono stati colpiti ancora dal virus della cultura dello scarto.

Carissimi tutti,

la giornata mondiale dei nonni e degli anziani non sia solo motivo per ricordarci un solo giorno di loro, ma sia uno sprone, perché attraverso gli occhi nuovi con cui siamo chiamati a guardarli possiamo benedire la vita come canta Fiorella Mannoia. La vita con le sue meravigliose parole, che ho voluto mettere come incipit di questo mio messaggio, mentre benedico tutti i nonni, le nonne e gli anziani, chiedo a loro di continuare con la loro bellissima testimonianza a benedire le nostre vite.

Con affetto di “nipote” voglio dirvi:

Vi voglio bene.

+ don Vito