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Giugno antoniano, l’infiorata di Leandro. Storia di un 17enne ospite di una comunità che, con i disegni, prova ad allontanare il suo passato doloroso

La storia è raccontata in una lettera aperta dalla signora Tomassetti direttrice di due case famiglia per minori italiani e stranieri non accompagnati, in una delle quali è ospite il 17enne Leandro.

“Visto i tempi tesi per via delle vicende che ultimamente hanno colpito parte della cittadinanza, ci tengo a dar voce al cuore mio e dei miei educatori presentandovi Leandro. Un ragazzo di 17 anni giunto nella nostra comunità da solo e senza il supporto della famiglia.

Non ha più i genitori e non ha rapporti con i fratelli che vivono lontano. Leandro è un ragazzo ben educato, rispettoso, gentile. Non ha mai nulla da chiedere, ha sempre un sorriso per tutti. Dovete sapere che è un bravissimo disegnatore. Col disegno Leandro ritrova una dimensione di calma e serenità interiore allontanandosi da un passato doloroso. Lo vedrete in questi giorni mentre prepara l’infiorata del nostro amato santo. Rappresentando il volto di Cristo coperto di spine con il solo uso del gessetto. Forse è un ragazzo come gli altri tra gli altri, ma non lo è. Leandro è speranza e cuore. Speranza è cuore. Chi dovesse riconoscerlo dopo aver letto il vostro articolo potrebbe stringergli la mano in segno di vicinanza “ehi fratello, non ti conosco, ma sono qui con te”