Giugno antoniano, con il Vescovo Vito la benedizione dei bambini e la giornata dei giovani

Giugno antoniano, dopo la benedizione dei bambini, che si è svolta nei giorni scorsi, oggi 26 giugno è la volta della Giornata dei Giovani: si parte dalle 15:30 con l’inizio delle attività e dei giochi; alle 17.15 il vescovo di Rieti Vito Piccinonna incontra i giovani, mentre alle 19.30 appuntamento nel chiostro di Sant’Agostino per stare tutti insieme.

Si conclude la giornata con il concerto, questa sera alle 22, con la cover band dei Pinguini Tattici Nucleari “Giovani Wannabe”.

Benedizione e festa dei bambini

Una grande festa per i piccini accompagnati da genitori e nonni, tra giocolerie, canti e balli guidati da suor Patrizia e suor Kristina a incorniciare l’incontro con il vescovo Vito. Il brano evangelico di riferimento è quello in cui il Maestro pone al centro un bambino e dice agli apostoli: «se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» e «chiunque accoglie un bambino come questo nel nome mio, riceve me». Gesù dice così agli apostoli per rispondere su chi sia il “maggiore” nel regno dei cieli.

Il punto – spiega don Vito – è che di solito ragioniamo all’inverso: «Guardiamo sempre a chi è più grande, a chi arriva prima» e poi che «Anche noi vogliamo sempre essere i primi, vedere gli altri che ci stanno dietro». E invece Gesù prende un bambino, lo mette al centro e dice che «dobbiamo diventare come lui: non rimanere, ma diventare».

Un messaggio «rivoluzionario in un tempo in cui i bambini e i giovani non avevano diritto di parola», ma – si leggeva tra le righe – oggi è poi tanto diverso? Domanda e risposta sono nel cuore di ciascuno. Intanto la festa del Giugno Antoniano consente per una volta di mettere i bambini al centro della città insieme ai nonni e ai genitori che «mettendo al mondo questi bambini hanno fatto la cosa più bella del mondo».

«E voi bambini – ha dette con semplice dolcezza il vescovo – siate contenti di non essere soli, perché con voi ci sono i genitori, i nonni, la comunità cristiana, tutti coloro che vi vogliono bene». Una fortuna che non capita a tutti, ha spiegato don Vito citando un recente contatto epistolare con l’Ucraina in merito a un gruppo di orfani di guerra. «Orfani di guerra – ha ripetuto don Vito – sembra un’espressione in disuso, di tanti anni fa», e invece è drammaticamente attuale, ha spiegato ricordando di aver avviato in loro favore una raccolta economica.

Poi il rituale della benedizione si è svolto nella sua forma solita, con il vescovo che ha solcato a zig-zag al folla sulla piazza per l’aspersione con l’acqua benedetta tra sorrisi e carezze sotto un cielo felice.

(foto Frontiera)