Le opere del pittore Arduino Angelucci donate al Comune di Rieti
Il Consiglio Comunale di Rieti ha votato all’unanimità la cessione delle opere di Arduino Angelucci al Comune di Rieti da parte della figlia Zeffirina. Opere che furono commissionate e realizzate nel 1939 per ultimare la decorazione del soffitto della sala consiliare del palazzo municipale già sistemata da Cesare Bazzani all’indomani del terremoto del 1898.
La sala vide nel 1909 il celebre intervento di Antonino Calcagnadoro e, dopo trent’anni, il suo maggiore e quotato allievo, Arduino Angelucci, fu chiamato a completare l’arredo pittorico con tre opere; a causa dello scoppio del secondo conflitto mondiale il pittore completò solo i due tondi laterali. Il grande riquadro centrale, che doveva prevedere scene legate alla Grande Guerra per esaltare l’eroismo dei giovani sabini, non fu più tradotto su tela ma restano i lucidi preparatori a carboncino anch’essi oggetto della donazione. Saranno successivamente collocati nella sala attigua alla Consiliare con adeguato sistema espositivo vista la delicatezza del supporto, contribuendo alla musealizzazione del piano nobile del Comune.
I due tondi dipinti a olio rappresentano il Ver Sacrum e la città Semper fidelis con chiari riferimenti alla storia antica e medioevale di Rieti. Saranno montati nel soffitto della Sala consiliare dopo un intervento conservativo come da autorizzazione della Soprintendenza. Nelle more, i dipinti saranno visibili presso la sala Calcagnadoro del Museo Civico, sezione storico-artistica, a cui si potrà accedere previo pagamento del biglietto.
I costi di restauro, allestimento, valorizzazione delle opere saranno a carico del Comune di Rieti grazie alle risorse finanziarie ottenute dall’Amministrazione comunale attraverso il bando del Piano Nazionale Complementare per i territori del sisma “Next Appennino” dedicato al settore culturale. “Siamo orgogliosi che le opere di Arduino Angelucci vadano a completare l’arredo pittorico della nostra Sala Consiliare che sarà ancora più preziosa – dichiara il Sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi – Intendo esprimere tutto il mio personale apprezzamento e la mia più sincera gratitudine come cittadino e Sindaco per la generosità mostrata dalla figlia e dai familiari verso tutta la comunità”.
“Sono lieta e grata alla famiglia Angelucci per la sensibilità e generosità nei confronti della città visto l’arricchimento che questa comporta al patrimonio culturale di tutta la comunità – aggiunge l’Assessore alla Cultura Letizia Rosati – Dopo un anno e più di lavoro, interlocuzioni con la famiglia e verifiche tecniche con la Soprintendenza e i funzionari dell’archivio di Stato si conclude una fase fondamentale di acquisizione di opere d’arte nate per completare il programma iconografico della nostra già bella Sala Consiliare. Un valore aggiunto per tutto il Palazzo Comunale perché in esso sarà esplicitato in modo unico ed esemplare il dialogo culturale tra Calcagnadoro e Angelucci, rispettivamente maestro e allievo, il quale poi diventò famoso a livello locale e nazionale quanto il primo.
Ambedue sono stati cittadini illustri, interpreti di due fasi distinte ma contigue della cultura figurativa italiana ed europea della prima metà del Novecento; l’apposizione sul soffitto della sala dei lavori gentilmente offerti dalla famiglia Angelucci creerà un unicum, un inedito a livello cittadino che consentirà una storicizzazione foriera di nuovi studi di settore. Grazie quindi a questa donazione Rieti potrà scrivere una nuova pagina della Storia dell’arte tra le suggestioni dell’Art Nouveau e il rigore plastico del “Gruppo di Novecento” nato a Milano nel 1922, il successivo “Manifesto della pittura murale” del 1933 redatto da Mario Sironi ed altri. Un ringraziamento particolare, in conclusione, a Titti coloro si sono adoperati per portare a termine con successo questo delicato procedimento amministrativo”.