Scarsa sicurezza in centro storico. Costini – Area Rieti torna sull’aggressione subita sabato scorso in Largo Alfani
“Ora che la situazione sanitaria del nostro militante e dirigente, amico e fratello, si sta risolvendo, ed attendiamo con ansia la sua uscita dall’ospedale, ora che siamo più tranquilli, e riusciamo a ragionare con maggior freddezza, riteniamo necessarie alcune considerazioni su quanto avvenuto sabato in piazza”: lo scrive Area Rieti con Chicco Costini.
“Innanzitutto i fatti: nel corso del flash mob che avevamo organizzato a L.go Alfani, per denunciare l’insicurezza del nostro centro storico, manifestazione che seguiva una serie di avvenimenti gravi avvenuti nella nostra città nell’ultima settimana, culminati con l’aggressione ad una studentessa iraniana, siamo stati a nostra volta aggrediti da una masnada di ragazzini, extracomunitari, che stazionano nel parcheggio del comune e che evidentemente considerano un loro territorio. In pochi minuti abbiamo visto spuntare coltelli, mazze, bottiglie, e ci siamo difesi, con energia, respingendo queste persone, ed allontanandole. Successivamente, dopo aver portato la nostra solidarietà alla ragazza aggredita a piazza Oberdan, ed aver ascoltata la rabbia delle studentesse straniere presenti a Rieti, che ci hanno raccontato di continue aggressioni, verbali e fisiche che sono costrette a subire, sorprese dalla libertà di agire di questi minorenni, privi di controllo e regole siamo risaliti in piazza, e ci siamo fermati a salutare amici e commercianti, preparandoci al rientro a casa, quando improvvisamente abbiamo visto ricomparire gli stessi (probabilmente) ragazzini del pomeriggio, che sono tornati ad attaccarci. Li abbiamo respinti una seconda volta, ma nel corso del parapiglia, alle spalle, uno dei nostri dirigenti è stato colpito da una bottigliata sulla nuca che lo ha fatto cadere e che ha richiesto un ricovero di urgenza in ospedale. Tutto questo, che sembra il racconto di un romanzo ciberpunk, è accaduto nel centro storico di Rieti, sotto il palazzo del Comune. Quello che ci ha scioccato è stato vedere l’impotenza, di fatto , delle forze dell’ordine, frenate dal timore di finire in qualche video di denuncia, prive di strumenti per poter arginare la violenza di questi minorenni, tutti extracomunitari, che agivano nella consapevolezza di una sostanziale impunità, di poter fare quel che vogliono senza nulla rischiare. Quello che ora chiediamo alle autorità, alle istituzioni locali e nazionali, è se ritengano accettabile tutto questo” dice Area.
“Chi sono questi ragazzi che stazionano indisturbati nella nostra città, come sono arrivati, chi ne è responsabile, quanti sono? Come è possibile che queste persone fermate per reati vari, aggressioni, risse, furti, non paghino mai, se è vero come è vero che immediatamente dopo essere stati arrestati vengono immediatamente rilasciati, godendo di una sostanziale impunità figlia di leggi inadeguate e di una malsana cultura buonista, che tende a giustificare i loro reati in quanto minori ed immigrati? Rieti non è la periferia di una grande città, tranquillità e sicurezza sono stati sempre la principale ricchezza della nostra piccola realtà, non è accettabile che in nome di una scellerata accoglienza, si permetta ad individui alogeni di cancellare e distruggere il nostro modo di vivere. Ci dicano le autorità quali sono le soluzioni che hanno in mente, perché quando si è trattato di manganellare chi manifestava per la Palestina lo si è fatto, perché quando si doveva reprimere chi protestava contro l’obbligo vaccinale lo si è fatto senza tante remore, mentre davanti a chi cancella la sicurezza di tanta brava gente, contro chi ruba macchine, aggredisce ragazzine, si diverte a scatenare risse quotidiane, l’atteggiamento è quello di una sostanziale impotenza delle forze dell’ordine, frenate ed estremamente “cordiali” nei confronti di questi ospiti. Ed infine a chi ha contestato la nostra protesta “fisica”, a chi si scandalizza perché invece di scappare ci siamo difesi, rispondiamo che davanti ad una situazione di questa gravità, essere pavidi non serve. Ad essere aggrediti potrebbero essere e vostre figlie, i vostri genitori anziani, ad essere rubate vandalizzate le vostre macchine, e a difendere il nostro diritto alla sicurezza evidentemente non bastano gli appelli, le dichiarazioni roboanti, le inutili telecamere. Il territorio, quando manca lo Stato, lo si difende anche fisicamente, perché proprio la paura, il ritrarsi, il lasciare quartieri e piazze in nome del non sporcarsi le mani, crea quella sensazione di potenza e di impunità, che alimenta l’arroganza e la prepotenza di questi ragazzi. Ed il rischio è che se non li fermiamo rapidamente, sarà difficile domani recuperare quel che si è perso” dice Area.