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Pensiero del Vescovo di Rieti Vito Piccinonna sulla Parola domenicale

II Domenica del Tempo Ordinario(Gv. 1,35-42)Ci vuole il coraggio dei passi, del cammino.

La Chiesa è pellegrina come il suo Maestro. SeguirLo è la gioia di una vita trovata e amata. Cristo ha cominciato per primo. Avrebbe potuto starsene nella quiete trinitaria, e invece ha preferito stare nella storia. Ha voluto abitare le strade assolate e polverose della Palestina, così che i sentieri della Galilea, della Giudea e della Samaria, hanno conosciuto il suo passo e la sua voce. Ha attraversato la “navata del mondo” (T. Bello).Chissà con quale fascino Giovanni il Battista ha parlato di Gesù ai suoi. Da quella indicazione forte e coraggiosa sono “nati” i primi discepoli. E poiché la fede non è un’ astrazione, non è una chimera ma è concreta, anzi concretissima, essa non va esibita, ma senz’altro testimoniata, altrimenti non è. E si fa sempre e ancora cammino.

La libertà deve decidersi e scegliere ciò che vale pena il suo fallimento. Abita nel cuore la fede, sí, ma attraversa e segna i luoghi e le storie: dove si nasce, si lavora, si ama, si soffre, si gioisce e si muore…Quando accade l’incontro la vita prende una direzione nuova e diversa. E tutto ciò che sembrava fondamentale, persino il proprio “allenatore” diventa secondario e relativo. Tutto si fa nuovo. E la vita riparte. Se tutto si ripete, era una fiction non altro. Buona domenica a tutti. Vescovo Vito Piccinonna