La Cisl polemica con la presidente della Provincia Cuneo sul fondo per il salario accessorio. “E’ costituito in violazione delle norme di legge”
“Non sottoscriviamo e non sottoscriveremo un fondo per il salario accessorio costituito in violazione delle norme di legge. Se la Provincia di Rieti procederà con le decurtazioni illegittime, tuteleremo i lavoratori in ogni modo e in ogni sede”. Così in una nota la Cisl Fp Roma Capitale Rieti dopo che l’amministrazione provinciale reatina ha presentato la proposta di costituzione del fondo risorse decentrate (Frd) 2023, destinate alla contrattazione per i lavoratori.
E’ un grave gesto di arroganza che rischia di danneggiare il personale e i servizi”, spiega la nota. “Attraverso una delibera che noi abbiamo subito contestato, si era disposto infatti un recupero indebito di somme già versate ai dipendenti, dal 2013 a oggi, per il pagamento di indennità definite dai contratti decentrati sottoscritti dalla Provincia con i sindacati, per un valore di quasi 38mila euro annui per sei annualità. Recupero sul quale già pendeva la nostra diffida per evidenti vizi di merito, dato che l’indennità di rischio rispetto alla quale la Provincia intende chiedere indietro i soldi è stabilita da accordi mai disapplicati, neanche implicitamente, dalla parte pubblica e dato che anche sulla quantificazione ci sono evidenti errori di calcolo. Tanto che addirittura la presidente Roberta Cuneo, nell’incontro con le organizzazioni sindacali del 22 dicembre scorso, ha espresso dubbi.
Ma non solo: ad un atto illegittimo se ne aggiunge un secondo. La somma relativa al recupero viene ora imputata al finanziamento del fondo risorse decentrate in sostituzione di risorse ‘fresche’ che la Provincia avrebbe dovuto accantonare per retribuire la produttività dei lavoratori – prosegue la federazione di categoria della Cisl – un gioco delle tre carte che non accettiamo, perché ingiusto e perché finirebbe per penalizzare i salari del personale, già fortemente colpiti dall’inflazione e dall’attesa di un rinnovo di CCNL scaduto da due anni.
Per questo, dopo l’assemblea dei lavoratori e la proclamazione dello stato di agitazione, dopo lo sciopero del 13 dicembre scorso che ha visto la partecipazione in massa dei dipendenti della Provincia e dopo aver avviato l’azione legale contro la delibera ci opporremo con ogni mezzo alla costituzione di un Frd 2023 con taglio illegittimo delle risorse e conseguente danno economico per i lavoratori”, conclude la nota. “Fondo che non solo rifiutiamo di sottoscrivere, ma rispetto al quale diffidiamo la Provincia a procedere, annunciando già da oggi ogni iniziativa utile a tutelare i diritti del personale e la qualità dei servizi”.