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Aumentano i casi di violenza contro le donne e il reatino non è immune: due casi in due giorni. Prefetto Niglio: “Numeri in crescita, vanno scardinati”

Nei giorni in cui si celebra la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, due casi di violenza perpetrati nei confronti di donne scuotono il reatino. Il primo accaduto nella giornata di ieri quando Carabinieri di Contigliano hanno ristretto ai domiciliari, con applicazione di braccialetto elettronico, un 38enne responsabile di maltrattamenti in famiglia e violazione di domicilio nei confronti della ex moglie.

Il secondo caso lo hanno portato alla luce i Carabinieri della sezione di Poggio Mirteto: a seguito di una richiesta telefonica di soccorso pervenuta al Numero Unico di Emergenza 112 da parte di una giovane donna, il personale dell’Aliquota Radiomobile è intervenuta nell’immediatezza in un’abitazione della Bassa Sabina, ove il compagno della richiedente, un cittadino straniero residente in Italia da diversi anni, l’aveva ripetutamente percossa e ingiuriata. L’uomo, un 45enne già noto alle Forze dell’Ordine,  nonostante la presenza dei militari operanti, ha minacciato ulteriormente la compagna mimando il gesto di tagliarle la gola e, grazie agli inconfutabili riscontri acquisiti tempestivamente dall’immediato intervento dei Carabinieri che scongiuravano così che il fatto potesse portare a ben più gravi conseguenze, veniva quindi tratto in arresto nella flagranza di reato e, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti,  associato in regime degli arresti domiciliari presso una sua seconda abitazione ubicata nella Capitale, ben lontano dall’ex compagna, in attesa dell’udienza della convalida.

La violenza contro le donne interessa 1 donna su 3. Il Reatino non è immune da tale incidenza tanto che il Prefetto Pinuccia Niglio ha tenuto a sottolineare che “i numeri seguono la stessa tendenza del resto d’Italia, sono in crescita e dobbiamo scardinarli”. 

I dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner. I dati del Report del Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale aggiornato al 19 novembre 2023 evidenzia che: nel periodo 1 gennaio – 19 novembre 202  sono stati registrati 295 omicidi (+4% rispetto allo stesso periodo del 2022), con 106 vittime donne (-3% rispetto allo stesso periodo del 2022 in cui le donne uccise furono 109). Le donne uccise in ambito familiare/affettivo sono state 87 (-4% rispetto allo stesso periodo del 2022 in cui vittime furono 91); di queste, 55 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner (+4%). Secondo l’ultima nota Istat sulle vittime di omicidio, nel 2021 sono stati commessi 303 omicidi. In 184 casi le vittime sono uomini e in 119 sono donne (il 39,3% del totale).

Le vittime uccise in una relazione di coppia o in famiglia sono 139 (45,9% del totale), 39 uomini e 100 donne. Il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner (57,8% nel 2020 e 61,3% nel 2019). Fra i partner assassini nel 77,8% dei casi si tratta del marito, mentre tra gli ex prevalgono ex conviventi ed ex fidanzati. Il 25,2% delle donne è invece vittima di un altro parente, il 5% di un conoscente e il 10,9% di uno sconosciuto. La percentuale di donne uccise nella coppia o in famiglia è più alta tra le 45-54enni (94,7%) e tra le 55- 64enni (91,7%). Tra i moventi degli omicidi, il primo posto è occupato da “lite, futili motivi, rancori personali” (45,9%), valore rilevante per le vittime di entrambi i sessi (47,3% per gli uomini e 43,7% per le donne). Al secondo posto figurano i “motivi passionali” (11,6% degli omicidi), con una netta distinzione per sesso (20,2% per le donne e solo 6,0% per gli uomini).