* PRIMO PIANOSanità

Giornata delle cure palliative organizzata da Alcli, Asl e Hospice S. Francesco

Nella sala conferenza della Casa di Accoglienza ALCLI si è svolta, sabato pomeriggio, la seconda Giornata Nazionale delle Cure Palliative organizzata dall’ALCLI, ASL e Hospice San Francesco.

La Giornata si celebra in tutta Italia l’11 novembre, giorno di San Martino, il Santo che donò parte del suo mantello (pallium) al mendicante a terra. Secondo la definizione dell’OMS per cure palliative si intende l’approccio in grado di migliorare “la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie nelle malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza con trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicosociale e spirituale”.

Ha aperto l’evento di divulgazione e formazione l’Assessore alle Politiche Sociali, Giovanna Palomba che oltre a ringraziare medici, infermieri e volontari ha ricordato l’importanza della formazione soprattutto quando c’è sofferenza e la necessità di fare rete come accaduto intorno all’Hospice che è un esempio virtuoso di buona sanità. Dopo i saluti del Direttore del Distretto 1, dott. Antonio Boncompagni, si sono aperti i lavori con il bilancio dell’ultimo anno da parte della Dott.ssa Roberta Pace, Oncologa dell’Ospedale di Rieti che ha evidenziato il percorso che abbraccia il paziente dallo screening, alla diagnosi, la terapia e laddove necessario le cure palliative.

Negli ultimi 12 mesi i pazienti seguiti in hospice domiciliare sono passati da 15 a 40, aumentati 10 posti letto in hospice degenza. E’ stato inoltre attivato il progetto di pet therapy con un educatore, una psicologa deputati. Sono stati formati 15 volontari con un articolato corso di formazione, che opereranno al fianco del personale sanitario.

I volontari dell’ALCLI hanno partecipato al primo corso di formazione per poter “stare nella sofferenza” dell’altro, in modo adeguato. “Aiutare è una buona cosa, ma saper aiutare è meglio – ha commentato Santina Proietti, presidentessa dell’ALCLI, l’associazione che ha contribuito alla nascita dell’Hospice San Francesco – Ricordo che era un tabù parlare di hospice, oggi la percezione è cambiata perché non è solo un luogo dove finisce la vita, ma dove la qualità di vita può essere preservata e questo evento di sensibilizzazione serve proprio per raccontare alla comunità cosa sono le cure palliative e come possono cambiare la vita delle persone. Non si può capire la sofferenza se non si è accanto al malato e noi in 36 anni abbiamo imparato tanto, proprio dai malati e oltre all’empatia, che è fondamentale, serve preparazione. Ringrazio tutti i medici, gli infermieri e i dirigenti Asl che hanno creduto nell’unità d’intenti a conferma che insieme si va più lontano”.

Presenti anche altre associazioni del territorio come la Pastorale della Salute, Sport e Terapia, Capanne di Talocci, Coordinamento per la Salute.