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USPP Lazio. Nel carcere di Rieti scarsa sicurezza e carenza di organico

“Pochi giorni fa alcuni detenuti si erano resi responsabili di aver incendiato dei materassi, provocando fumo acre nel reparto costringendo gli agenti anche alle cure per averne inalato sufficientemente per portare in salvo i stessi artefici e spegnere il fuoco, mentre altro aveva aggredito con lametta un agente.

Purtroppo ci segnalano i nostri colleghi altre aggressioni e minacce lanciando le bombolette di gas accese nei confronti degli stessi, con battiture alle inferiate nei turni serali e notturni, da parte di più detenuti delle varie sezioni destabilizzando l’ordine e sicurezza. La vicenda viene segnalata dal segretario regionale USPP Daniele Nicastrini. Oggi il carcere di Rieti Vazia può contare su circa 98 unità presenti rispetto ad un organico previsto di 176 unità, a fronte di una popolazione detenuta di oltre 300 presenze.

Oramai siamo all’osso in ogni sede e non da meno il Carcere Rietino, dove il personale è chiamato a svolgere turni difficili rispetto ad una popolazione detenuta multipla vista la presenza di metà di nazionalità estera soprattutto magrebini che insieme diventano una comunità di difficile gestione, molto violenti pronti anche a colpirti a tradimento se non si sta con il massimo dell’attenzione. In questi giorni sembra che i vertici del ministero della giustizia e dell’interno, stiano studiando misure perché molti degli stranieri vengano trasferiti nei loro paesi dove poter scontare le pene detentive.

Noi come USPP Lazio – prosegue Nicastrini – ogni giorno registriamo e informiamo  attraverso anche gli organi di stampa non intendiamo mantenere taciuti i fatti accaduti nei confronti della Polizia penitenziaria perché si comprenda che è necessario prevedere lo stato di emergenza delle carceri, per una carenza organica nella regione di 900 unità, che si possano liberare risorse e misure urgenti per intervenire ad una implosione evidente dove le aggressioni sono solo la punta di un iceberg al quanto preoccupante e non vorremo che questa attesa che si protrae possa far accadere qualche tragedia dove fare i conti anche con noi stessi.

Già con altro comunicato USPP Lazio ha indetto lo Stato di Agitazione per tale emergenza e diffidato il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria nel rispettare la sicurezza sui luoghi di lavoro, dove gli agenti sono a forte rischio per la loro incolumità fisica, lavorando da soli con decine di detenuti tutti aperti e fuori controllo come sta accadendo al Carcere di Rieti e che prossimamente abbiamo già previsto una visita per verificare di persona la situazione.

La responsabilità del datore di lavoro e di porre in sicurezza il personale, che, per quanto sembra invece e puramente in pericolo – conclude il sindacalista – per questi motivi sicuramente saremo costretti a scendere in piazza in ogni sede di lavoro per denunciare il tutto. USPP Lazio chiederà al Provveditore regionale ulteriormente la necessaria attenzione mentre alla Direzione gli opportuni provvedimenti previsti per legge contro gli artefici dei gravi fatti a danno della Polizia Penitenziaria”. Così nella nota USPP Lazio